Moldavia: al referendum sull’adesione alla Ue superato quorum affluenza

L’affluenza al voto in Moldavia ha raggiunto sulla carta il quorum per la validità del referendum altamente simbolico per inserire in costituzione l’obiettivo di adesione all’Ue. Un bivio per il futuro del Paese dopo gli incidenti e le denunce delle autorità di Chisinau sulle continue interferenze russe. Serve il voto di almeno un terzo degli aventi diritto e secondo i dati della Commissione elettorale al momento ha votato oltre il 38% degli aventi diritto. Si vota anche per l’elezione del presidente. Nelle elezioni parlamentari del 2021 alle 15.30 l’affluenza era al 33,2%, nelle presidenziali del 2020 era al 33,0%.

Gli elettori della Moldavia hanno iniziato a votare questa mattina con il timore di un’ingerenza russa nei due test elettorali chiave nel mezzo della guerra nella vicina Ucraina. Le elezioni sono la prova decisiva della svolta europeista dell’ex repubblica sovietica sotto la guida della presidente in carica Maia Sandu, che sta cercando un secondo mandato nel Paese di 2,6 milioni di abitanti.

La polizia ha effettuato centinaia di arresti dopo aver scoperto un massiccio piano di compravendita di voti, avvertendo questa settimana che fino a un quarto dei voti espressi potrebbe essere stato influenzato dal denaro russo. «Il nostro Paese è a un bivio… Un gruppo di ladri sta cercando di ingannare le persone, promettere loro denaro, fornire loro informazioni false», ha detto il primo ministro Dorin Recean, esortando i moldavi “a essere vigili”. Sandu, che ha battuto un presidente in carica sostenuto da Mosca nel 2020, ha tagliato i legami con la Russia e ha chiesto l’adesione della Moldavia all’Ue in seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. La presidente ha ripetutamente lanciato l’allarme sui tentativi russi di interferire nel voto: un’affermazione che Mosca ha respinto.

In base ai sondaggi, la candidata filo-europea Maia Sandu appare in vantaggio sui suoi 10 rivali. Non è però ancora chiaro se, in un voto condizionato dall’allarme per le ingerenze russe, riuscirà a raggiungere la soglia del 50% dei consensi, evitando il ballottaggio del 5 novembre. In quel caso, la candidata, già presidente dello Stato dal 2020, dovrebbe affrontare Alexandr Stoianoglo, ex procuratore generale sostenuto dal Partito dei Socialisti, tradizionalmente filo-russo.

I moldavi stanno anche votando per il referendum per avviare le procedure di adesione all’Unione Europea. Al momento appare in vantaggio il “si”. Ben 5 dei candidati hanno invitato i loro elettori a votare “no” o a boicottare il voto – che sarà valido solo con un affluenza pari a un terzo dei moldavi, affermando che la tempistica del referendum è un espediente per aumentare il bottino elettorale di Sandu.

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