Si complica il cammino del probabile futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz: i piani per allentare i vincoli costituzionali sul debito rischiano di fallire la prova del Bundestag, dove serve una maggioranza dei due terzi e quindi un accordo più ampio di quello raggiunto tra i conservatori dell’Unione (Cdu-Csu) e i socialdemocratici (Spd). I Verdi per ora si sono messi di traverso, sommando i loro no a quelli di Liberali, Linke, Alternative für Deutschland (Afd) e Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw).
Il tempo stringe
Unione ed Spd sperano ancora di poter convincere i Verdi facendo concessioni. Hanno tentato di portarli a bordo per giorni, ma ancora il 13 marzo, dopo il primo passaggio alla Camera, l’intesa mancava. I lavori continuano nelle commissioni e si proverà a trovare un compromesso, per evitare che, la settimana prossima, vada in frantumi il piano attorno al quale girano i negoziati di coalizione tra conservatori e socialdemocratici. Tutto sotto lo sguardo di Bruxelles: le ambizioni di riarmo della Ue passano dalla capacità di spesa della prima economia del blocco, la Germania appunto. Ma il suo tetto all’indebitamento dello 0,35% del Pil è un vincolo molto più stringente di quelli comunitari.
Il tempo a disposizione è poco. Su iniziativa dell’Unione e della Spd, il Bundestag si è riunito in via straordinaria, tre settimane dopo le elezioni che l’hanno rinnovato, proprio per evitare gli ostacoli che si alzeranno dal 25 marzo, quando si insedierà la nuova Camera, dove Die Linke e Afd avrebbero la minoranza di blocco necessaria a fermare tutto.
Le posizioni
Le proposte di riforma avanzate da Unione ed Spd segnerebbero l’addio al totem del rigore. Tutta la spesa per la difesa che eccede l’1% del Pil verrebbe esclusa dal computo del debito sottoposto al tetto dello 0,35% del Pil. Un punto di Pil vale circa 44 miliardi. Per le infrastrutture, verrebbe istituito un fondo speciale da 500 miliardi in 10 anni. Sempre fuori dal vincolo costituzionale.
I Verdi sono in linea di principio a favore della riforma del tetto al debito e della spesa per la difesa, ma rimproverano a Merz di essersi sempre opposto, durante la passata legislatura. E avanzano proposte diverse. Sulla difesa, vogliono che la soglia di esclusione sia più alta e pari all’1,5% del Pil, invece che l’1% (quindi una quota maggiore continuerebbe a sottostare al vincolo).