Prezzi troppo alti, in Svezia i cittadini non fanno la spesa per protesta

In Svezia, una crescente insoddisfazione per l’aumento dei prezzi alimentari ha portato a un boicottaggio di una settimana dei principali supermercati del paese. Da qualche giorno, e più precisamente dallo scorso 17 marzo 2025, molti consumatori stanno evitando le grandi catene di supermercati, in segno di protesta contro quelli che definiscono prezzi alimentari “fuori controllo”. Un’iniziativa che, anche per come racconta il quotidiano britannico Guardian, è stata amplificata da post virali su TikTok e Instagram, diventando un argomento di discussione nazionale e anche un punto di tensione politica.

Secondo alcune stime, il costo annuale per sfamare una famiglia in Svezia è aumentato fino a 30.000 corone (2.700 euro) da gennaio 2022. E le proiezioni dicono che un pacchetto di caffè raggiungerà presto la soglia simbolica di 100 corone (9,20 euro). Si tratta di un aumento di oltre il 25% dall’inizio del 2024, secondo l’agenzia governativa Statistics Sweden.

La scorsa settimana, dopo il più grande aumento dei prezzi dei prodotti alimentari degli ultimi due anni registrato a febbraio, migliaia di persone in tutto il Paese, hanno deciso di votare con i piedi, boicottando i più grandi supermercati del Paese per sette giorni.

Grazie ai post virali su TikTok e Instagram, la campagna è diventata un argomento moltoi dibattuto.

I cittadini attribuiscono l’aumento dei prezzi a un “oligopolio” di supermercati e grandi produttori che danno priorità ai loro profitti rispetto ai clienti e alla mancanza di concorrenza tra le aziende. Ma i supermercati attribuiscono la colpa a fattori di vasta portata, tra cui la guerra, la geopolitica, i prezzi delle materie prime, i raccolti e l’emergenza climatica.

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