Cognome della madre ai figli, ecco come funziona nei Paesi dell’Unione europea

Attribuire per legge ai figli solo il cognome della madre. È questa la proposta che l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha annunciato il 25 marzo e che si prepara a depositare al Senato. Una modifica radicale, motivata – nelle parole dello stesso senatore dem – da una volontà di “risarcimento storico” dopo secoli in cui il cognome paterno è stato attribuito in automatico, contribuendo a quella che definisce una «ingiustizia e una disuguaglianza di genere» che ha avuto «non solo un valore simbolico, ma anche culturale e sociale».

Presentata durante un’assemblea del gruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama, la proposta arriva nel pieno del dibattito sulle leggi per riformare l’attribuzione del cognome ai figli dopo la sentenza n. 131/2022 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità della trasmissione automatica del solo cognome del padre. Il tema è oggi all’esame della Commissione Giustizia del Senato con quattro proposte di legge – a firma Unterberger (Autonomie), Malpezzi (PD), Maiorino (M5S) e Cucchi (AVS) – che puntano ad affermare la possibilità di attribuire entrambi i cognomi, nel rispetto della volontà congiunta dei genitori.

Ma la proposta Franceschini rompe lo schema: invece di lasciare spazio alla scelta o alla combinazione, introduce una soluzione netta – solo il cognome della madre – per ribaltare simbolicamente una secolare dominanza patriarcale. Le reazioni non si sono fatte attendere: dalle critiche del centrodestra, che parlano di «provocazione irricevibile» (Fratelli d’Italia) e di «nuova discriminazione» (Lega), fino al disappunto della stessa Alessandra Maiorino (Movimento 5 Stelle), che pur condividendo il principio di equità, definisce la proposta «una boutade».

“Ai figli solo il cognome della madre”: politica divisa sulla proposta di Franceschini

Come regolano i Paesi Ue il cognome ai figli

L’attribuzione del cognome ai nuovi nati nei 27 Paesi dell’Unione Europea varia in modo significativo e coerentemente con le diverse tradizioni culturali, storiche e giuridiche. Negli ultimi decenni, molte nazioni hanno aggiornato le loro leggi per promuovere l’uguaglianza di genere e riconoscere i diritti di entrambi i genitori nella scelta del cognome dei figli.

Austria

In Austria, i genitori possono scegliere se il figlio porterà il cognome del padre, della madre o un doppio cognome combinato. Se i genitori non sono sposati e non effettuano una dichiarazione congiunta, il bambino assume automaticamente il cognome della madre. In caso di disaccordo nella coppia, prevale il cognome paterno. La legge austriaca consente l’uso di cognomi composti, ma limita il numero di elementi per evitare complessità amministrative.

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