Perché gli asset russi restano l’opzione più fattibile per finanziare l’Ucraina

BRUXELLES – Nel vertice europeo di questa settimana i Ventisette hanno preso l’impegno solenne di sostenere finanziariamente l’Ucraina anche nel 2026-2027. Il come rimane un rompicapo. L’idea di usare gli attivi russi congelati al momento dell’invasione russa suscita dubbi, e non soltanto in Belgio dove gran parte del denaro è depositato. In ultima analisi, tuttavia, potrebbe rivelarsi, incredibilmente, la meno indigesta delle opzioni.

Il governo belga ha dato battaglia durante il summit, chiedendo garanzie contro i rischi economici dell’operazione. Numerosi diplomatici hanno spiegato che dietro al premier Bart De Wever si nasconderebbero altri leader nazionali. «Questa soluzione solleva questioni giuridiche e di ripartizione del rischio», ha ammesso giovedì notte, a vertice ultimato, il presidente francese Emmanuel Macron, notando tuttavia che rimane il percorso più promettente per aiutare l’Ucraina nei prossimi anni.

A breve la Commissione europea metterà sul tavolo possibili opzioni. Quali, non è chiaro. Spiegava ieri un negoziatore: «Le possibilità sono tre: l’uso degli attivi congelati, nuovo debito in comune, oppure abbandonare l’Ucraina al suo destino. Poiché quest’ultima scelta non è presa in conto, restano le altre due. La prima mi sembra quella più digeribile per i governi». Alcuni paesi – a iniziare dall’Olanda e dalla Germania – non vogliono sentir parlare di nuovo debito in comune.

Secondo molti diplomatici, proprio la Germania ha complicato le trattative in corso. La scelta del cancelliere Friedrich Merz di dare il suo appoggio all’uso degli attivi russi in un commento strombazzato sul Financial Times a fine settembre ha scatenato un dibattito pubblico che ha penalizzato un negoziato già complesso. Peraltro, c’è da chiedersi se il cancelliere non si sia espresso a favore di questa soluzione per sbarazzare il tavolo dall’ipotesi di nuovo debito in comune.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha spiegato giovedì notte che l’uso delle riserve russe resta l’opzione principale, ricca di dubbi giuridici ma meno costosa per i bilanci europei. Esponenti politici notano come nuovo debito europeo potrebbe sembrare più semplice, ma comporti rischi sul capitale e anche costi legati ai tassi d’interesse. «I leader saranno chiamati a comparare le alternative», ha detto sempre giovedì notte il presidente del Consiglio europeo António Costa.

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