Borse europee caute, a Milano brilla St. Oro ancora da record

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Si muovono nel segno dell’incertezza le Borse europee. Gli investitori continuano a guardare agli Stati Uniti per capire quale sarà il ritmo dell’allentamento della politica monetaria da parte della Fed, in un paese che appare in bilico tra Kamala Harris e Donald Trump in vista delle elezioni. La prospettiva di una Federal Reserve più cauta di quanto stimato nelle scorse settimane sta spingendo il dollaro sui massimi da inizio agosto contro l’euro e da tre mesi sullo yen, mentre i rendimenti sui Treasury Usa sono saliti anch’essi al top da tre mesi. Oltreoceano c’è attesa anche per il Beige Book e per alcune trimestrali, tra cui Tesla. Intanto, sul fronte europeo Deutsche Bank ha registrato un utile netto nel terzo trimestre di 1,7 miliardi, in aumento del 39% su anno, grazie ai progressi nell’acquisizione di Postbank, con il direttore finanziario James von Moltke che ha dichiarati di avere la «certezza che raggiungeremo la previsione di fatturato di 30 miliardi per l’anno 2024». Così si muovono in cauto rialzo il FTSE MIB di Milano, l’IBEX 35 35 di Madrid, il DAX 30 di Francoforte e il CAC 40 di Parigi.

A Piazza Affari brilla St, deboli le banche in scia a Deutsche Bank

Sull’azionario a Piazza Affari, sprint di Stmicroelectronics che si posiziona in cima al listino. Ben impostato il comparto auto con Stellantis , Pirelli & C e Iveco Group in buon rialzo. Bene anche le utility (Snam Rete Gas , A2a , Terna , Erg ) e in particolare Hera che per il progetto di cattura della Co₂, in collaborazione con Saipem, è selezionato per ricevere quasi 24 milioni di euro di finanziamento dall’EU Innovation Fund. In rosso le banche (Banca Pop Sondr, Banca Pop Er , Unicredit , Banca Mps ) trainate al ribasso dall’accoglienza negativa del mercatgo dei conti di Deutsche Bank . In coda al listino Telecom Italia .

Tokyo chiude in calo con incertezza elezioni, +40% metro nel giorno dell’ipo

La Borsa di Tokyo termina la seduta in calo, malgrado la debolezza dello yen, con gli investitori che guardano alle elezioni politiche in Giappone di questo fine settimana, dove l’esito si fa sempre più incerto, e in attesa dell’avvio della stagione delle trimestrali. Il Nikkei segna una flessione dello 0,80%, a quota 38,104.86, e una perdita di 307 punti. Sul mercato valutario va avanti senza sosta l’indebolimento dello yen sul dollaro, a un livello di 152,20, e sull’euro a 164,40. Rialzo di oltre il 40% al debutto delle azioni della Tokyo Metro in Borsa, la maggiore offerta pubblica di vendita dal 2018 in Giappone, con i titoli subito posizionati sulla parte alta della forchetta di prezzo, a un valore compreso tra i 1.000 e i 1.200 yen. Il prezzo di apertura fissa la capitalizzazione di mercato a circa 947 miliardi yen per l’operatore della metropolitana, di proprietà della municipalità di Tokyo per il 46,6%, e del governo giapponese che detiene una quota del 53,4 per cento.

Oro segna nuovi record, dollaro sui massimi da agosto contro l’euro

Il contesto generale di incertezza, alimentato anche dalle tensioni geopolitiche globali, sostiene l’oro, che ha aggiornato i massimi sulla consegna spot a 2.753,27 dollari l’oncia e ora segna +0,14% a 2.752,86. Sul mercato valutario, l’euro vale 1,0797 dollari da 1,0800 martedì in chiusura. Debole lo yen, indicato a 164,39 per un euro (da 163,00) e 152,28 per un dollaro (da 150,90). Sul fronte dell’energia, il future dicembre sul Wti cede lo 0,42% a 71,44 dollari al barile e l’analoga consegna sul Brent perde lo 0,42% a 75,72 dollari. Fermo il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam, dove il contratto di riferimento segna +0,15% a 40,8 euro al megawattora.

Spread in lieve calo a 123 punti, rendimento al 3,54%

In leggero calo lo spread tra BTp e Bund. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005560948) e il Bund tedesco di pari durata si e’ attestato a 123 punti base dai 124 punti base della chiusura di martedì. In diminuzione anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che segna una prima posizione al 3,54% dal 3,55% della chiusura della vigilia.

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