(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Avvio timido per le Borse europee, penalizzate dalla prospettiva che gli States impongano dazi reciproci. Sfuma l’entusiasmo della vigilia per i contatti tra il presidente Usa, Donald Trump, e quello russo, Vladimir Putin, che dovrebbe portare alla pace in Ucraina. Proprio ieri, però, Trump ha dichiarato che «i dazi arriveranno presto, non solo sull’acciaio, ma anche su altri settori, sull’automobilistico, sul farmaceutico, sui chip». Il presidente Usa ha firmato un memorandum dove si sottolinea che il deficit commerciale minaccia l’economia statunitense e la sicurezza nazionale, così saranno introdotte tariffe anche per i Paesi alleati, con l’obiettivo di eliminare le disparità negli scambi. L’inquilino della Casa Bianca, tra l’altro, ha detto che sul piano commerciale gli alleati «spesso si comportano peggio dei nostri nemici. L’Unione europea non ci tratta bene». Intanto, ieri sera Wall Street ha chiuso in rialzo con Dow Jones in progresso dello 0,77%, S&P500 dell’1% e Nasdaq dell’1,5%. Nelle prime battute, sono così prudenti tutti i principali listini europei, da Milano (FTSE MIB) a Francoforte (DAX 30), passando per Londra (FT-SE 100), Madrid (IBEX 35) e Parigi (CAC 40).
A Milano corrono Moncler e Unipol dopo i conti
A Piazza Affari, intanto, gli occhi sono puntati sul settore oil e lusso. In testa al listino principale, assieme a Saipem, si colloca infatti Moncler che alla vigilia ha diffuso conti del quarto trimestre e dell’intero 2024 superiori alle attese, con ricavi consolidati a 3,1 miliardi (+4%) e un utile netto di 639,6 milioni (+5%). In scia anche Brunello Cucinelli. Ma il trend è europeo, come conferma Hermes che ha chiuso l’anno passato con un giro d’affari di 15,2 miliardi (+13%). Acquisti anche su Unipol che ha archiviato il 2024 con un utile netto consolidato di 1,119 miliardi (+5,2%), livello superiore ai target di Piano. Sale Nexi mentre il mercato fa i conti con l’ipotesi di uno scambio incrociato tra la partecipazione di Poste Italiane nella società dei pagamenti digitali con quella posseduta da Cdp dentro Telecom Italia.
Euro a 1,04 dollari, sale il petrolio
Sul mercato valutario, l’euro si attesta a 1,0467 dollari (1,0437 ieri) e a 159,84 yen (159,69) mentre il dollaro/yen è a 152,68 (152,98). In rialzo il petrolio, con Wti di marzo a 71,63 dollari (+0,48%). Continua a perdere quota il gas, dopo il crollo di ieri: ad Amsterdam vale 49,93 euro al megawattora (-2,8%). Invece l’oro sale ancora con il future a 2.957 dollari l’oncia (+0,45%).
Spread apre stabile a 107 punti, rendimento al 3,49%
Apertura stabile per lo spread tra BTp e Bund. In avvio di seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco vale 107 punti base, lo stesso livello della chiusura della vigilia. Stabile anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ieri ha registrato un calo, beneficiando delle voci su un possibile avvio dei negoziati per la fine della guerra russo-ucraina.
La Borsa di Tokyo chiude in calo dello 0,8%
Chiusura in calo, infine, per la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei è sceso dello 0,8% a 39.149,43 punti a causa delle prese di profitto e gravato dai conglomerati del settore dell’industria pesante. In particolare, le azioni di Itochu, Mitsubishi e Mitsui & Co sono scese rispettivamente del 2,8%, 1,1% e 1,5 per cento. Tra i titoli in controtendenza si registra la performance del colosso dell’elettronica Sony, le cui azioni hanno raggiunto un livello record e hanno chiuso in rialzo dell’8,7 per cento.