(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse europee si muovono in gran recupero nel giorno dell’inflazione americana e dopo che il presidente Usa Donald Trump ha detto di non vedere una recessione all’orizzonte per gli Stati Uniti e con l’Ucraina che ha accettato la proposta di una tregua di 30 giorni nella guerra con la Russia.
Gli investitori intanto si interrogano sugli esiti della guerra dei dazi che sembra entrare sempre più nel vivo. L’Unione Europea ha annunciato l’introduzione di contromisure in risposta ai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio, prevedendo l’applicazione di tariffe su beni americani per un valore di 26 miliardi di euro. L’annuncio è arrivato poche ore dopo l’entrata in vigore dei dazi del 25% imposti dall’amministrazione Usa sulle importazioni di acciaio e alluminio. La Cina, intanto, ha detto che prenderà «tutte le misure necessarie» per proteggere i propri interessi.
Nella seduta di martedì 11 marzo il presidente americano, Donald Trump, ha provocato uno choc ai mercati annunciando il raddoppio delle tariffe su alluminio e acciaio contro il Canada, dal 25 al 50%, e poi (a mercato Usa chiuso) ha ritrattato.
Bene la Popolare di Sondrio dopo i conti, recupera Stellantis
A Piazza Affari bene gli industriali con Prysmian in prima fila. Recuperano le banche, bene la Banca Pop Sondr Pop Sondrio, nel giorno della presentazione del piano e dell’annuncio di utili cumulati per 1,8 miliardi dal 2025 al 2027. Brunello Cucinelli avanza beneficiando del giudizio favorevole di Morgan Stanley. Stellantis , dopo il crollo di oltre il 5% della vigilia tenta il recupero, con gli investitori guardinghi sul futuro della compagnia, nel vortice delle tariffe su alluminio e acciaio minacciate da Trump. E’ in controtendenza Leonardo – Finmeccanica che, dopo la corsa da inizio anno è colpita dai realizzi all’indomani della presentazione dei nuovi target del piano industriale.
Euro si conferma sopra quota 1,09 dollari
L’euro resta sopra il livello di 1.0900 contro il dollaro, in un trend che conferma la debolezza del biglietto verde. «E’ forse questa la volontà di Trump, che minaccia continuamente novi dazi per poi toglierli?», si chiedono gli analisti di Activ Trades. Il deprezzamento del dollaro, sottolineano, «consentirebbe un miglioramento, nel medio termine, di parte, almeno, degli squilibri commerciali, mentre il dazio rappresenta un aumento dei costi immediato. Detto ciò, le esternazioni del presidente creano incertezze e caos tra gli investitori, che diversificano ed escono dalle posizioni growth, cercando alternative a basso rischio, cioè value». Oltre all’euro, in generale tutte le valute hanno recuperato terreno sulla divisa Usa, eccezion fatta per lo yen che però era salito molto nelle ultime settimane e ha quindi semplicemente corretto. In lieve calo ma volatile il Bitcoin, sopra gli 82mila dollari.