(Il Sole 24 Ore Radiocor) Borse europee sull’ottovolante, con gli investitori che cercano di capire le mosse del presidente americano Donald Trump in tema di dazi. Sicuramente è iniziata la guerra commerciale, dopo che nei giorni scorsi il tycoon, confermando le indicazioni date in campagna elettorale, ha annunciato dazi aggiuntivi su Canada, Messico (al 25%) e Cina (al 10%). Ieri, però, si sono intravisti spiragli di trattative, visto che il presidente americano ha sospeso temporaneamente le tariffe (che sarebbero entrate in vigore già oggi) al Messico e qualche ora dopo al Canada. Preoccupano, tuttavia, le tensioni con la Cina. In effetti le tariffe aggiuntive sul 10% di tutte le merci Made in China sono state confermate, cosicché la Repubblica Popolare ha presentato un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) «per difendere i suoi legittimi diritti e interessi» in risposta all’aumento delle tariffe unilaterali americane del 10% su tutto l’import del made in China. In più ha varato come risposta un pacchetto di misure che prendono di mira il carbone e il gas naturale liquefatto (Gnl) americano con aliquote del 15%, più un’ulteriore tariffa del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili. Le misure, ha riferito il ministero delle Finanze, «sono state imposte per contrastare» i piani del tycoon ed entreranno in vigore dal 10 febbraio. Pechino ha inoltre annunciato che indagherà sul gigante tecnologico statunitense Google per presunte violazioni delle leggi Antitrust. Notizia che ha indebolito il future americano sul Nasdaq. Gli investitori, tra l’altro, si interrogano sulle misure che Trump adotterà contro l’Europa, così come ha ribadito anche nelle ultime ore. Il Telegraph ha riportato la notizia che potrebbero essere introdotti dazi al 10% su tutte le merci europee, fatta eccezione forse di quelle britanniche. Secondo gli esperti è probabile che l’inquilino della Casa Bianca tenterà di dividere i Paesi Ue, trattando con i singoli capi di stato. Milano dopo un avvio in rialzo, ha invertito la rotta, cedendo lo 0,7%. Lo spread peggiora in area 112 punti. Recuperano le Stmicroelectronics.Milan
A Piazza Affari in rialzo St, debole Intesa nell’attesa dei conti
A Piazza Affari scatta in cima al listino Stmicroelectronics , in scia alla buona performance della tedesca Infineon, spinta dalle previsioni diffuse dall’azienda e improntate all’ottimismo. I ricavi delll’anno fiscale 2025 dovrebbero risultare stabili o leggermente in aumento, a fronte della lieve flessione attesa in precedenza. Anche per il trimestre in corso, la guidance è risultata al di sopra delle attese con un giro d’affari per 3,6 miliardi di euro. Il direttore finanziario del gruppo, però, ha messo le mani avanti esprimendo preoccupazione riguardo l’incertezza dovuta alle tariffe imposte dall’amministrazione Trump. Tra le blue chips milanesi, vanno bene le Telecom It Rsp e le Leonardo – Finmeccanica. L’attenzione rimane alta sul comparto bancario, che tuttavia oggi lima le posizioni, nonostante la svizzera Ubs abbia pubblicato conti dell’ultimo tgrimestre 2024 supriori alle attese, con un utile netto a 770 milioni di dollari, contro una previsione di 486 milioni di dollari. E’ debole ancheIntesa Sanpaolo in attesa dei conti. Generali perde quota, nel giorno in cui la compagnia ha precisato i dettagli relativi alla joint venture con Naxitis, da cui stima la creazione del valore per il gruppo di oltre un miliardo di euro. In coda al listino scivolano Davide Campari. Ferrari arretrnell’attesa dei contii.
Euro a 1,03 dollari, debole il petrolio
Sul valutario perde quota il dollaro con l’euro che scambia a 1,03 (-0,3%). In calo il petrolio sul timore di un rallentamento dell’economia mondiale a causa delle politiche protezionistiche. Il Wti marzo a 71 dollari al barile (-1,5%) e il Brent di pari scadenza a 75,3 dollari (-0,9%). In ribasso anche il gas naturale a 52,7 euro al megawattora (-2%). Riprende a correre il bitcoin a 98.918 (+5,3%).
Tokyo salva la seduta: Nikkei chiude a +0,72%
La Borsa di Tokyo è rimbalzata, dopo il calo del 2,7% della vigilia. Il Nikkei ha chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0,72% a 38.798,37 punti rallentando il passo nell’ultima ora di negoziazioni sull’annuncio dei dazi cinesi verso Washington. Nella prima parte della sessione aveva superato anche quota 39mila puntisulla spinta dei titoli dell’auto e dell’elettronica grazie agli accordi degli Stati Uniti con Messico e Canada per far slittare l’applicazione delle nuove tariffe doganali. L’indice Topix è salito dello 0,65% a 2738,02 punti.