Borse Ue, settembre parte debole. Focus su Cina, Pmi e lavoro Usa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Le Borse europee si muovono all’insegna della debolezza nella prima seduta di settembre dopo quattro mesi consecutivi di rialzi per i listini azionari globali. Ad alimentare l’incertezza sono le nuove notizie negative sul settore real estate cinese, che gli interventi di sostegno del governo di Pechino non riescono a stabilizzare: New World Development ha perso fino al 14% a Hong Kong dopo aver annunciato che prevede di annunciare la prima perdita annuale in vent’anni. Sul fronte macroeconomico, l’appuntamento cruciale della settimana sarà venerdì 6 settembre con i dati sul mercato del lavoro americano, da cui gli investitori si attendono una sorta di via libera definitivo al taglio dei tassi Fed. In giornata attese le indicazioni sullo stato di salute del settore manifatturiero grazie a una nuova tornata di indici Pmi. La seduta odierna sarà però priva delle indicazioni da Wall Street, chiusa per il Labor Day.

In questo contesto, il FTSE MIB di Milano è in rosso, in linea con il resto dei listini del Vecchio Continente.

A Piazza Affari scivola l’automotive, resistono Unipol ed Enel

Tra i principali titoli milanesi, resistono in positivo Unipol e le utilities con Enel, mentre perde terreno l’automotive. In coda al listino ci sono quindi Stellantis , in attesa delle immatricolazioni italiane, e Iveco Group . Colpiti dalle vendite anche Amplifon e il lusso con Brunello Cucinelli . Contrastate le banche, con Banca Pop Sondr e Intesa Sanpaolo che riescono a rimanere sopra la parità. Non trova invece lo slancio Ferrari , colpita dalle prese di beneficio nonostante la storica vittoria della vigilia nel Gran Premio di Monza.

Euro poco mosso, giù il petrolio

Sul mercato valutario, euro/dollaro poco mosso a 1,107, in linea con la chiusura di venerdì. Sul fronte dell’energia, prezzi del petrolio in calo con il future ottobre sul Wti ttorno ai 73 dollari al barile, mentre il contratto novembre sul Brent è sotto i 77 dollari. In calo anche il gas naturale: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future di riferimento poco sopra i 39 euro al megawattora.

Lo spread si allarga a 148 punti

Rendimenti dei governativi dell’Eurozona in netta risalita in avvio di settimana. Il Btp benchmark italiano (Isin IT0005560948) nella scadenza a 10 anni mostra un rendimento del 3,81%, rispetto al 3,69% con cui aveva chiuso la sessione di venerdì, e anche i titoli dei Paesi core dell’Eurozona vengono venduti portando così il rendimento del Bund sopra il 2,30% e quello degli Oat francesi sopra il 3%. Lo spread tra BTp e Bund si allarga a 148 punti dai 143 con cui si era chiusa la seduta di venerdì.

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