Cop29: negoziati nella notte per trovare un accordo sugli aiuti per il clima

La Conferenza Onu sul clima in Azerbaijan slitta di un giorno. La chiusura prevista per venerdì 22 novembre è stata spostata a sabato 23. La chiusura prevista per ieri è stata spostata a questa mattina, per provare a colmare le distanze tra le parti ed evitare il collasso del vertice. In bilico, durante i negoziati, la Cover decision, la consueta decisione quadro di natura politica, che fa da ombrello alle intese sull’implementazione dell’Accordo di Parigi. E questo è già di per sé un segnale indicativo della difficoltà a far procedere l’azione multilaterale sul clima.

Molto si è discusso sulla riproposizione della formula adottata dalla Cop28 di Dubai, che, per quanto vaga, impegnava ad allontanarsi gradualmente dall’utilizzo di petrolio e gas, oltre che del carbone. I combustibili fossili sono i principali responsabili dei gas serra, che surriscaldano il pianeta. Sui due lati del fronte, l’Unione Europea e i piccoli Paesi insulari, da una parte, e i petro-Stati, dall’altra.

L’ombra di Trump

Sulle trattative ha pesato l’incognita Trump: la sua vittoria alle presidenziali del 5 novembre ha tolto peso al negoziatore inviato da Joe Biden, John Podesta. Il presidente eletto ha promesso di ritirare di nuovo gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, come aveva già fatto nel primo mandato.

Trump ha conseguentemente scelto per il dipartimento dell’Energia il negazionista climatico Chris Wright, uno dei maggiori finanziatori della sua campagna elettorale e capo della Liberty Energy, la seconda azienda di servizi per il fracking al mondo.

La bozza che scontenta tutti

Nel pomeriggio del 22, la presidenza del vertice sul clima ha diffuso una seconda bozza di accordo (dopo quella rigettata il giorno precedente), in base alla quale i Paesi sviluppati dovrebbero fornire 250 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 per aiutare le nazioni più povere. Verrebbe così più che raddoppiato il precedente target di 100 miliardi annui fissato circa 15 anni fa e al quale peraltro si è arrivati in ritardo rispetto agli impegni presi.

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