«L’offerta, per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa ed annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della Banca in ottica stand alone, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo che mette in evidenza la resilienza del modello di business di BP Sondrio, tutti elementi che verranno comunicati al mercato con il nuovo Piano Industriale 2025-2027».
A valle del consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio per l’analisi dell’Ops lanciata da Bper, un comunicato dell’istituto sottolinea come nelle strategie future previste dal nuovo piano non era prevista alcuna aggregazione di questo tipo. «Fermo restando che BP Sondrio si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, il consiglio di amministrazione precisa che, come già comunicato in data 7 febbraio, l’offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la banca».
Il cda rivendica «l’autonomia giuridica e decisionale di BP Sondrio, e quindi il ruolo di BP Sondrio quale istituto di riferimento per famiglie, professionisti, imprese di piccole e grandi dimensioni, istituti ed enti locali nei contesti economico-sociali in cui opera, situati nelle aree di maggior ricchezza e dinamismo del Paese». Proprio per questo il board «ritiene che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del nuovo piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con Bper».
Il nodo del prezzo
Il titolo della Banca Popolare di Sondrio ieri ha chiuso le contrattazioni al rialzo dell’1% a quota 9,46 euro per azione, vicino al prezzo implicito dell’Ops calcolato a 9,527 euro per azione sui prezzi del 5 febbraio, giorno precedente al lancio dell’offerta. E sul prezzo dell’offerta il board di Bp Sondrio osserva: «Alla luce degli andamenti dei corsi azionari nelle giornate immediatamente successive all’annuncio, il rapporto di scambio esprime uno sconto implicito che, rispetto al prezzo ufficiale in data 10 febbraio 2025, è pari a circa il 4% (contro il premio del 6% indicato da Bper al lancio dell’Opa basato sulle chiusure del 5 febbraio scorso). Si fa presente che l’offerta è stata annunciata in sostanziale concomitanza con l’approvazione e la diffusione al pubblico dei risultati preliminari consolidati dell’esercizio 2024 di BP Sondrio (avvenuta dopo la chiusura delle negoziazioni di Borsa), senza quindi consentire al mercato di apprezzare pienamente i risultati conseguiti dalla Banca nel corso dell’esercizio 2024, ampiamente superiori al consensus degli analisti».
I dubbi sulle sinergie
Per quanto riguarda le sinergie, secondo quanto riferito nel Comunicato, la combinazione tra Bper e BP Sondrio dovrebbe generare sinergie di costo lorde stimate da Bper fino a circa 190 milioni euro (a fronte di costi straordinari di integrazione per 400 milioni euro ante imposte), «importo che desta preoccupazioni se parametrato alla sola base costi operativi di BP Sondrio (circa un terzo), facendo intravedere potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale della Banca, cui BP Sondrio ha da sempre riservato particolare attenzione, raggiungendo livelli di efficienza (cost/ income) competitivi nel panorama italiano» osserva il board che aggiunge: «Sono altresì ipotizzate da Bper sinergie lorde da ricavi fino a circa 100 milioni euro, che deriverebbero, inter alia, anche dalla condivisione di alcune fabbriche prodotto (i.e., asset management, bancassurance e leasing), che sono però già oggi condivise dalle due banche. Entrambe le categorie di sinergie sono, peraltro, indicate senza fornire elementi di dettaglio che consentano di apprezzare la stima e la realizzabilità delle stesse, mentre non risulta che tali sinergie siano state valorizzate nel corrispettivo dell’Offerta a beneficio degli azionisti di BP Sondrio».