Frena il Green Deal, la Commissione propone rinvio per delle norme contro la deforestazione

BRUXELLES – Prendendo atto delle pressioni da parte di molti Paesi, la Commissione europea ha proposto di allungare i tempi dell’entrata in vigore graduale di un controverso provvedimento, dedicato alla lotta contro la deforestazione nei Paesi terzi. Secondo la proposta, il regolamento – un tassello importante del Patto Verde – dovrebbe entrare pienamente in vigore non alla fine di quest’anno, ma alla fine del 2025 per le grandi imprese e alla fine del 2026 per le aziende più piccole.

«La Commissione europea riconosce che, a tre mesi dalla data di attuazione prevista, diversi partner a livello mondiale hanno ripetutamente espresso preoccupazioni sul loro stato di preparazione, da ultimo durante la settimana dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York – si leggeva in un comunicato pubblicato dall’esecutivo comunitario -. Inoltre, anche in Europa lo stato di preparazione delle parti interessate non è omogeneo».

Il testo proibirà ai Ventisette di importare da Paesi terzi prodotti quali il cacao, il caffè, l’olio di palma, il caucciù, il cuoio, la carne bovina, se provenienti da terre disboscate. Da tempo, Paesi membri quali la Germania, l’Austria, la Finlandia, l’Italia, la Polonia, la Slovacchia, la Slovenia e la Svezia stavano insistendo per un rinvio dell’entrata in vigore. Pressioni erano giunte anche dagli Stati Uniti e dal Brasile.

Secondo il testo le aziende importatrici, responsabili della loro catena di fornitura, dovranno dimostrare la tracciabilità dei prodotti, utilizzando dati di geo-localizzazione. La proposta presentata ieri dovrà ora ottenere il benestare del Consiglio e del Parlamento. Secondo il WWF, l’Unione europea è responsabile del 16% della deforestazione globale, per via delle sue importazioni (principalmente di soia e olio di palma, dati del 2017) ed è il secondo distruttore di foreste tropicali dopo la Cina.

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