Donald Trump non molla. E stavolta invoca una legislazione del XVIII secolo per portare avanti la sua politica securitaria. Il presidente degli Stati Uniti prende di mira il Venezuela e prova a ricorrere all’Alien Enemies Act del 1798 per rispedire nel Paese – senza passare per le consuete procedure d’immigrazione – coloro che il governo ritiene essere affiliati alla gang “Tren de Aragua”. Ci ha pensato un ordinanza emessa dal giudice distrettuale James E. Boasberg a bloccare il tentativo.
L’invocazione dell’Alien Enemies Act
Per giustificare l’operazione, la Casa Bianca ha fatto ricorso all’Alien Enemies Act, una normativa varata in periodi di guerra o di “invasione” che storicamente è stata utilizzata solo tre volte (Guerra del 1812, Prima e Seconda guerra mondiale). Con un proclama firmato venerdì 14 marzo, ma pubblicato solo sabato pomeriggio, Trump ha sostenuto che la gang “Tren de Aragua” costituirebbe una “forza invasiva” di tipo paramilitare, quindi soggetta alla legge di guerra. Secondo il governo, la sua presenza sul territorio americano porrebbe la sicurezza nazionale a rischio imminente.
Il ricorso legale e l’intervento del giudice
Poche ore dopo la diffusione dell’ordine esecutivo, l’American Civil Liberties Union (Aclu), insieme all’organizzazione Democracy Forward, ha intentato una causa per conto di cinque cittadini venezuelani accusati di avere legami con il gruppo criminale. I querelanti negano qualsiasi appartenenza alla gang e alcuni affermano di essere stati identificati come membri di “Tren de Aragua” per via di tatuaggi male interpretati.
Il giudice Boasberg ha inizialmente bloccato la deportazione dei cinque uomini, ma di fronte al tentativo del governo di appellarsi a quella decisione, ha esteso il divieto a chiunque fosse a rischio rimpatrio in base a questa legge.
Aerei costretti a fare marcia indietro
Durante l’udienza, si è scoperto che almeno due aerei con cittadini venezuelani a bordo avevano già lasciato il Texas, diretti verso Paesi dell’America Centrale (El Salvador e Honduras). Con un ordine aggiuntivo, il giudice Boasberg ha imposto che i voli tornassero immediatamente indietro e ha vietato ulteriori partenze ai sensi del nuovo provvedimento.