La crisi dell’auto elettrica fa le prime vittime. Northvolt AB ha chiesto la protezione dai creditori per una delle sue unità nel tentativo di limitare le ricadute finanziarie derivanti dall’espansione ormai bloccata del produttore di batterie nel nord della Svezia.
Northvolt Ett Expansion AB stava gestendo la costruzione del progetto nel suo stabilimento di punta a Skelleftea. La società ha dichiarato il mese scorso che avrebbe sospeso il rafforzamento poiché deve affrontare una crisi di liquidità sempre più profonda.
«Abbiamo lavorato per diverse settimane per trovare un’altra soluzione», ha detto in una e-mail un portavoce della Northvolt. «Purtroppo questo non ha avuto successo e quindi abbiamo dichiarato fallimento per la filiale».
Il tentativo
Isolare l’unità dal resto del gruppo potrebbe far guadagnare tempo a Northvolt per lavorare su una raccolta fondi più ampia che stabilizzerebbe le traballanti finanze del fornitore di veicoli elettrici. Sebbene una società ridimensionata possa essere più attraente per gli investitori, la mossa di martedì illustra la gravità delle tensioni su Northvolt e rischia di alienare i fornitori necessari per continuare le sue operazioni.
A caccia di liquidità
La società ha affermato che continua a lavorare su una revisione strategica volta a rafforzare il proprio core business. «Siamo nel bel mezzo di un processo di finanziamento e prevediamo di tornare con maggiori informazioni in seguito», ha affermato la società.