La Ue tende la mano e sospende i controdazi agli Usa per 90 giorni

BRUXELLES – Nel tentativo di raffreddare le tensioni commerciali, la Commissione europea ha compiuto ieri un passo nella direzione degli Stati Uniti, sospendendo per 90 giorni l’entrata in vigore delle contromisure decise in risposta ai dazi americani su acciaio e alluminio. La decisione è stata presa dopo che a sorpresa l’amministrazione Trump ha sospeso sempre per 90 giorni i nuovi dazi cosiddetti reciproci, appena entrati in vigore.

«Prendiamo atto dell’annuncio del presidente Donald Trump – ha detto a metà giornata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen -. Vogliamo dare una possibilità ai negoziati». Bruxelles ha quindi annunciato la sospensione per 90 giorni delle contromisure approvate mercoledì. «Se i negoziati non saranno soddisfacenti, scatteranno le nostre contromisure. Continua intanto il lavoro di preparazione su ulteriori misure di ritorsione (…) Tutte le opzioni rimangono sul tavolo».

La decisione europea è stata annunciata dopo aver sentito i paesi membri durante una riunione straordinaria dei rappresentanti diplomatici ieri mattina. La scelta di sospendere i contro-dazi europei può sorprendere. Dopotutto le contromisure approvate mercoledì sono relative ai dazi americani su acciaio e alluminio, non oggetto della sospensione appena annunciata dall’amministrazione Trump (la quale peraltro ha confermato un dazio minimo orizzontale del 10%).

Secondo le informazioni raccolte a margine della riunione, nel presentare la proposta di sospensione ai Ventisette l’esecutivo comunitario non ha fatto notare l’asimmetria tra la sospensione dei dazi americani e la sospensione delle contromisure europee. Invece, la Commissione ha lasciato intendere che vi sono segnali secondo i quali l’amministrazione americana sarebbe pronta a negoziare. Tutti i paesi sono stati d’accordo con la sospensione delle contromisure, al netto di alcuni distinguo.

Alcuni governi – Parigi in primo luogo – hanno accennato alla volatilità delle decisioni americane e al rischio di un effetto ottico che potrebbe danneggiare l’immagine dell’Unione europea. È pur vero che l’Europa appare piegarsi a un presidente americano che giusto qualche ora fa si è congratulato per il fatto che numerosi paesi, pur di evitare dazi commerciali, lo chiamano per baciargli la pantofola (l’espressione usata da Donald Trump è stata più volgare).

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