Le “quattro streghe” frenano le Borse Ue, a Londra ko British dopo incendio Heathrow

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Seduta segnata da forte volatilità per le Borse europee nel giorno delle “quattro streghe” (quando scadono in contemporanea contratti derivati per trilioni di dollari: opzioni su azioni e indici, futures su azioni e indici, che portano spesso a un forte aumento del volume di scambi). Verso metà seduta pesano le vendite su materie prime, abbigliamento e vettori aerei per lo stop al traffico a causa di un incendio nell’aeroporto londinese di Heathrow. Gli investitori, intanto, sono tornati a interrogarsi sull’andamento dell’economia, dopo che Fed e Bce hanno puntato l’indice sugli effetti dei dazi dell’amministrazione Trump, che stanno portando incertezze sulla crescita economica e rischi di rialzo per l’inflazione. Ma in Europa l’attenzione resta rivolta al settore della difesa alla luce del voto favorevole al riarmo da parte del vertice Ue, dove sono però emerse divisioni tra i leader sulle fonti di finanziamento. Questo mentre in Germania arriva il via libera anche del Bundesrat per la riforma costituzionale per alzare il debito su spese militari e infrastrutture. Si muovono così in territorio negativo, ma in preda alla volatilità, l’indice FTSE MIB a Milano, il tedesco DAX 30 e quello francese CAC 40 . In rosso anche le Borse di Madrid (IBEX 35) e soprattutto Londra (FT-SE 100), dove si registra il ko del gruppo Iag (che racchiude British Airways). Tutto questo, mentre i future di Wall Street sono in calo.

A Milano ancora giù St, volatili le banche

A Piazza Affari – arrivati al giro di boa della seduta – la volatilità continua a zavorrare la performace dell’intero listino principale. Le vendite stanno colpendo in particolare l’industria della difesa e dell’auto, da Leonardo – Finmeccanica a Iveco Group. Dopo una scatto iniziale, frena leggermente anche Banca Mps che resta in ogni caso la migliore tra gli istituti di credito. Per Rocca Salimbeni ora è scattato il conto alla rovescia per l’assemblea dei soci, fissata il 17 aprile, chiamata ad approvare l’aumento di capitale a servizio dell’ops lanciata su Mediobanca. Debole anche il settore del lusso e Nexi, che alla vigilia è stata spinta dalle indiscrezioni di stampa sull’offerta da 850 milioni presentata dal fondo americano Tpg per la divisione Digital Banking Solutions. Continua ad arretrare anche Stmicroelectronics, risentendo delle dimissioni di Maurizio Tamagnini dal Consiglio di Sorveglianza, a testimonianza delle tensioni tra i soci. Tra pochi titoli a salvarsi ci sono Telecom Italia, le principali utility, Poste Italiane e Generali in attesa della lista che potrebbe presentare il comitato gestori di Assogestioni in vista dell’assemblea.

A Londra ko British Airways dopo incendio a Heathrow

La paralisi dell’aeroporto di Heathrow, uno dei più grandi al mondo, a causa di un incendio, sta facendo subito sentire i suoi effetti sulle quotazioni delle compagnie aeree di tutta l’Europa. A soffrire di più alla Borsa di Londra è il gruppo Iag (-3,6%) che racchiude British Airways, Iberia e Vueling. -1,2% per la low cost Easyjet. A Francoforte tra i titoli in ribasso la tedesca Lufthansa (-1,1%). Vendite anche a Parigi sul gruppo AirFrance-Klm, che cede il 2%.

Spread in rialzo a 113 punti, rendimento cala a 3,89%

Si registra poco movimento sul mercato secondario dei titoli di Stato dell’Eurozona. Il rendimento del BTp decennale di riferimento scende in misura minima al 3,89% (dal 3,90% della vigilia), mentre anche quello del bund si restringe leggermente. Di conseguenza lo spread apre a 113 punti, uno in più del closing di ieri. La settimana, segnata dalla discussione al Parlamento tedesco sulla storica rimozione del freno al debito e del maxi pacchetto fiscale (oggi il voto del Bundesrat dopo il voto del Bundestag di martedì), ha visto nel complesso una riduzione dei rendimenti: il titolo italiano a 10 anni aveva chiuso la scorsa ottava al 4% e il Bund al 2,87%.

Euro tiene a 1,08 dollari, debole il petrolio

Sul fronte dei cambi, l’euro vale 1,0835 dollari (da 1,0849 dollari in chiusura il 21 marzo) e 161,74 yen (161,45), mentre il dollaro/yen è pari a 149,28 (148,826). Sale il valore del greggio, con il wti di maggio in rialzo dello 0,25% a 68,22 dollari al barile. Il gas è in forte rialzo: vale 44,99 euro al megawattora in progresso del 4,9%. Il Bitcoin invece cede il 2% attestandosi a 84.066 dollari e l’oro resta sui massimi storici a 3029 dollari l’oncia.

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