L’Ocse conferma sostanzialmente le stime di crescita dell’economia globale al 3,2% nel 2024 e nel 2025, con l’Eurozona che avanza piano e il Pil italiano pressoché stabile allo 0,8% quest’anno e all’1,1% il prossimo. Nell’aggiornamento delle proprie previsioni, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo vede passi avanti nel percorso disinflazionistico, con salari reali in crescita e domanda sostenuta dall’allentamento delle politiche monetarie, che dovrebbe continuare. «Tempistica ed entità» dei tagli dovranno, però, essere attentamente valutate, per evitare ritorni di fiamma sui prezzi. Negli Stati Uniti e nell’Eurozona, i tassi sono visti in discesa rispettivamente «di altri 1,5 e 1,25 punti percentuali, entro la fine del 2025, verso livelli neutrali».
Eurozona avanti piano, la Spagna accelera
La crescita del Pil dell’Eurozona è prevista allo 0,7% nel 2024 e all’1,3% nel 2025 (-0,2% rispetto alle stime di maggio), con attività sostenuta dalla ripresa dei redditi reali e dal miglioramento della disponibilità di credito. L’inflazione dovrebbe scendere al 2,4% quest’anno e al 2,1% nel 2025, ma la componente core è più lenta a tornare verso il target e si attesterà al 2,8% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
Per il Pil italiano non ci sono scostamenti significativi, rispetto alle stime di maggio. «L’Italia, sta facendo relativamente bene in questo momento, con una crescita molto vicina al suo potenziale», ha detto il capo-economista dell’Ocse, Alvaro Pereira, in conferenza stampa a Parigi. «È importante – ha aggiunto – continuare sulla linea della prudenza di bilancio, perché il livello del debito è piuttosto elevato: occorre quindi ridurre le esenzioni fiscali, per ampliare la base imponibile. Questo è assolutamente essenziale per il futuro». Il capo-economista ha ribadito poi il peso «dei vincoli normativi, talvolta troppo elevati» e l’importanza delle riforme per aumentare produttività e competitività.
La Germania continua a viaggiare sul filo della stagnazione, con una crescita sotto il potenziale: nel 2024, il Pil tedesco dovrebbe aumentare appena dello 0,1%, per arrivare all’1% l’anno prossimo. Certo non un passo da locomotiva, ma evitare il segno meno sarebbe già una buona notizia per Berlino, di questi tempi.
La Spagna, invece, continua a sorprendere: l’Ocse alza le previsioni di crescita del 2024 di un punto e le porta a un robusto 2,8%, che sarà seguito dal 2,2% del 2025.