Porsche taglia ancora posti di lavoro: obiettivo -15% con uscite volontarie

Dopo l’allarme profitti per il 2025 lanciato una settimana fa e in pieno terremoto per il cambio del direttore finanziario, Porsche AG ha annunciato l’intenzione di tagliare ulteriori 1.900 posti di lavoro entro il 2029, a causa del calo della domanda di veicoli elettrici e delle difficili condizioni geopolitiche ed economiche. La decisione, confermata da un portavoce dell’azienda, si inserisce in un piano di razionalizzazione che già nel 2024 ha visto la mancata riconferma di 1.500 contratti a tempo determinato. L’azienda di Stoccarda, marchio delle auto sportive di lusso del Gruppo Volkswagen, ha specificato che i tagli interesseranno principalmente i suoi due siti produttivi principali: Stoccarda-Zuffenhausen e Weissach. L’obiettivo è ridurre il personale di circa il 15% senza ricorrere a licenziamenti forzati, nel rispetto di un accordo di salvaguardia occupazionale valido fino al 2030. Il titolo dopo la notizia ha guadagnato poco meno del 5%.

Uscite volontarie e stretta sulle nuove assunzioni

Un portavoce di Porsche ha dichiarato che, nonostante la riduzione già avviata con la conclusione di 1.500 contratti a tempo determinato e l’imminente cessazione di altri 500, l’azienda ha ritenuto necessario un ulteriore intervento.

Per attuare questa riduzione, Porsche intende fare leva su vari fattori: il naturale turnover del personale, l’avvicendamento demografico e una politica più restrittiva nelle assunzioni e nella copertura delle posizioni vacanti. L’obiettivo è rendere l’azienda più agile e in grado di affrontare le complessità del mercato senza misure drastiche.

«Porsche si trova ancora in una posizione relativamente solida. Tuttavia, ci sono molte sfide da affrontare, come il rallentato sviluppo della mobilità elettrica e le difficili condizioni geopolitiche ed economiche», ha affermato il portavoce.

Domanda in calo per le elettriche e ritorno dei motori a combustione

Porsche, così come altre case automobilistiche, ha dovuto rivedere i propri obiettivi di elettrificazione, specialmente in seguito alla concorrenza dei marchi cinesi che hanno guadagnato terreno nel mercato globale. In Cina, le vendite sono in netto calo (-28%) nel 2024, mettendo ulteriormente sotto pressione l’azienda per ridurre i costi.

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