Nella Striscia di Gaza “quello che abbiamo appena fatto è una pausa. Non possiamo ancora considerarlo un cessate il fuoco. Un cessate il fuoco non può essere completato senza un ritiro completo delle forze israeliane, senza che ci sia stabilità a Gaza e che la gente possa entrare e uscire, cosa che oggi non è possibile”. Lo ha detto il primo ministro del Qatar Mohammed Abdulrahman Al Thani, durante una tavola rotonda al Forum di Doha, in Qatar. “Siamo in un momento critico”, ha poi aggiunto, precisando che i Paesi mediatori stanno “unendo per forzare la strada verso la fase successiva”.
Se ci limitiamo a risolvere ciò che è accaduto a Gaza, la catastrofe degli ultimi due anni, non è sufficiente”, ha detto ancora lo sceicco del Qatar, “c’è una causa alla base di questo conflitto. E questo conflitto non riguarda solo Gaza. Riguarda Gaza. Riguarda la Cisgiordania. Riguarda i diritti dei palestinesi al loro Stato. Speriamo di poter collaborare con l’amministrazione statunitense per realizzare questa visione alla fine“.
E’ Rasan al Dahini il nuovo comandante delle Forze Popolari Gaza Palestina, la controversa milizia anti-Hamas di Rafah sostenuta da Israele, che ha preso il posto di Abu Shabab ucciso giovedì in uno scontro a fuoco nella Striscia. Lo riferisce Channel 12. Dahini, 39 anni, ex jihadista, era il vice di Shabab e ha promesso che continuerà a combattere Hamas: “Li combatto, arresto i loro uomini, confisco le loro attrezzature e li caccio via.
Faccio ciò che meritano in nome del popolo e delle persone libere”, ha sottolineato dopo aver pubblicato un video per “dimostrare che le Forze popolari continuano a lavorare”, ha detto in un’intervista al canale israeliano. “Prepareremo l’area per i civili, punteremo a un’area in cui solo le forze armate siano dotate di armi. Lì ci sono civili che credono nella pace. Stiamo preparando un luogo sicuro dove poterli accogliere adeguatamente”, ha concluso.
