Samsung, l’accumulo dei chip in vista della «guerra dei dazi» sostiene i conti

Samsung Electronics ha diffuso la guidance preliminare sui risultati del primo trimestre dell’anno, sorprendendo positivamente il mercato nonostante una leggera flessione dell’utile operativo (-0,2%). Il colosso sudcoreano stima profitti per 6,6 trilioni di won (circa 4,9 miliardi di dollari), un dato che – a fronte 6,61 trilioni di won nello stesso periodo dell’anno precedente e i 6,49 trilioni di won nel trimestre precedente – si colloca ben al di sopra del consenso degli analisti, fermo a 5,7 trilioni.

La dinamica si inserisce in un contesto di rimbalzo del comparto semiconduttori, dopo un 2023 che aveva messo a dura prova la marginalità del gruppo, complice la discesa dei prezzi dei chip di memoria e un eccesso di scorte a livello globale. Secondo Samsung, i ricavi trimestrali del gruppo sono probabilmente aumentati del 9,8%, arrivando a 79mila miliardi di won.

A sostenere i conti è stato anche un fattore contingente ma rilevante: l’aumento degli ordini anticipati da parte dei clienti, in particolare dalla Cina, che stanno accelerando le operazioni di approvvigionamento per proteggersi da possibili interruzioni nei flussi commerciali legati alle tensioni tra Washington e Pechino. Una strategia di “preparazione ai dazi” che sta avendo un impatto concreto sui volumi.

L’attenzione ora si sposta sui numeri completi, attesi nel mese, quando la società comunicherà i dettagli sui ricavi per settore. Gli investitori attendono anche indicazioni sulla capacità produttiva di chip HBM (High Bandwidth Memory), ambito in cui Samsung mira a rafforzarsi rispetto a SK Hynix, oggi considerata in posizione di vantaggio.

L’andamento del titolo oggi in rialzo dovrà ora fare i conti con l’evoluzione delle tensioni geopolitiche e con la solidità della ripresa del mercato dei semiconduttori, tuttora soggetto a volatilità.

Source link