Trump: abbasserò le tasse alle aziende che investono negli Usa

Donald Trump solleva il sipario su nuove proposte che alzano il tiro del suo nazionalismo economico. Un progetto a base di generosi incentivi fiscali e aiuti capaci di creare un paradiso per l’intera industria globale che accetti di sposare i diktat del suo Made in Usa.

«Il pilastro del mio programma è un rinascimento manifatturiero», una nuova «era industriale americana» ha dichiarato da Savannah, nello Stato conteso della Georgia. che ospita un vasto porto commerciale ed è un centro della produzione auto, sbandierando tra le idee anche l’offerta a marchi stranieri di accesso facile o gratuito a terreni oggi in mano al governo federale.

«Garantirò le tasse più basse, i costi dell’energia più bassi, i minori oneri di regolamentazione e l’ingresso nel migliore e più grande mercato sul pianeta». Unica condizione: «Produrre qui negli Stati Uniti». Altrimenti la medicina sarà amara: «Dazi, sostanziali dazi da pagare quando i prodotti vengono spediti in America».

Più in dettaglio il candidato repubblicano alla Casa Bianca, spesso accusato di ricorrere a iperboli anche in economia, ha delineato piogge di sgravi per spese di ricerca e sviluppo e per investimenti in grandi macchinari durante il primo anno.

Ha promesso la nomina di un “ambasciatore manifatturiero” incaricato, assieme a Trump in prima persona, di convincere le imprese estere a trasferirsi. Nonché la creazione di zone franche a bassa imposizione e regolamentazione su terreni federali, destinate a dare spazio in particolare a gruppi internazionali che traslochino.

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