DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – Stretta fra i suoi variopinti interessi politici ed economici e le pressioni americane per un isolamento della Cina, l’Unione europea è alla ricerca di un cambio di passo nel suo rapporto con il paese asiatico. In un discorso qui a Bruxelles, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha proposto oggi, giovedì 30 marzo, di rivedere, almeno in parte, le relazioni euro-cinesi, preannunciando strumenti che nel caso possano vietare investimenti europei nel paese.
Per anni, l’Unione europea ha ritenuto la Cina al tempo stesso un partner, un concorrente e un rivale, a seconda del settore. Oggi l’ex ministra tedesca suggerisce ai Ventisette di cambiare le prospettive.
Non si tratta di rompere le relazioni con il paese asiatico – inopportuno sia in termini politici che economici – ma di rivedere al ribasso l’impegno politico ed economico con Pechino (diplomatic de-risking ed economic de-risking, secondo le espressioni utilizzate nel discorso).
La premessa è che la Cina ha cambiato postura sul fronte internazionale. La signora von der Leyen parla di «fusione dei settori del commercio e della difesa», e ricorda che il presidente Xi Jinping ha parlato di recente della necessità di trasformare la difesa cinese in «un grande muro d’acciaio che salvaguardi efficacemente la sovranità nazionale, la sicurezza e lo sviluppo degli interessi nazionali».
Il paese non promuove più «apertura e riforme, ma sicurezza e controllo», spiega ancora la dirigente europea.In questo contesto, la Cina è diventata un attore più pericoloso, meno affidabile di prima nelle relazioni internazionali, almeno agli occhi della Commissione europea.