Volkswagen inciampa sui conti del primo trimestre: utile operativo -40%

Nonostante un balzo in Borsa dopo l’annuncio di una sospensione temporanea dei dazi Usa, il primo trimestre 2025 di Volkswagen si chiude con buoni dati di vendita, ma risultati finanziari che lasciano poco spazio all’entusiasmo. Il gruppo tedesco ha registrato un utile operativo in calo del 40% rispetto all’anno precedente, toccando i 2,8 miliardi di euro contro i 4,6 miliardi del primo trimestre 2024. Una performance significativamente inferiore alle attese del mercato.

I nodi che vengono al pettine

A pesare sui conti sono stati tre fattori principali: un accantonamento da 600 milioni di euro legato al rischio di sanzioni per il mancato rispetto degli obiettivi europei sulle emissioni di CO₂, l’impatto dei dazi statunitensi sulle auto importate, e infine i costi di ristrutturazione dell’unità del software Cariad, dove sono in corso licenziamenti e riorganizzazioni. Quest’ultimo capitolo è costato a Volkswagen altri 200 milioni.

Il risultato? Il margine operativo sulle vendite è sceso al 3,6%, rispetto al 6% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

CO2, una grana tutta europea

Il contesto normativo europeo gioca un ruolo cruciale in questa fase. La Commissione europea ha proposto di allentare temporaneamente i limiti sulle emissioni, consci del fatto che gran parte dell’industria automobilistica difficilmente riuscirà a rispettarli nel 2025. Tuttavia, la proposta non è stata ancora approvata dal Parlamento europeo, lasciando i costruttori — Volkswagen in primis — a fare i conti con potenziali multe miliardarie.

Dazi Usa: una mina vagante

Sul fronte atlantico, la situazione non è meno complessa. Il 3 aprile, l’amministrazione statunitense ha imposto un dazio del 25% sulle auto importate, colpendo duramente gruppi come Volkswagen che non producono sul territorio degli Stati Uniti per marchi come Audi e Porsche e che, per il brand VW, fanno grande affidamento sugli stabilimenti messicani.

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