STRASBURGO – Tra sfida ambientale e crisi economica, i prossimi cinque anni saranno prevedibilmente difficili per la nuova Commissione europea, che oggi dovrebbe ottenere un atteso voto di fiducia. Cruciale sarà il partito popolare europeo, che a Strasburgo gode di una maggioranza relativa. Il capogruppo al Parlamento europeo Manfred Weber ha illustrato martedì i suoi obiettivi nel delicato settore automobilistico ed evocato un cambio di pelle del partito, sempre più in ascolto del ceto produttivo.
Di recente il capogruppo del partito popolare ha incontrato i dirigenti delle principali società europee di un settore automobilistico che rappresenta il 7% del prodotto interno lordo europeo, dà lavoro, direttamente e indirettamente, a circa 13 milioni di persone e che registra un attivo commerciale di circa 210 miliardi di euro. «Stiamo assistendo al rischio di deindustrializzazione dell’Europa», avverte il nostro interlocutore, parlando a un gruppo di quotidiani europei, tra cui Il Sole 24 Ore.
Tra le debolezze europee spiccano la bassa competitività economica, le difficili transizioni ambientali e digitali, la concorrenza sleale cinese, il rischio di protezionismo americano. Sul fronte delle auto e della decisione di mettere al bando le vetture a combustione, l’uomo politico spiega: «Non abbiamo alcuna intenzione di mettere in discussione l’obiettivo del 2035. Abbiamo un atteggiamento aperto sul fronte tecnologico. Il pragmatismo, e non l’ideologia, farà del Patto Verde una storia di successo».
Anche a proposito dell’altra scadenza discussa in questi giorni, il partito popolare sembra avere le idee chiare: «Per quanto riguarda il regolamento sulle emissioni delle auto a livello di flotta, siamo favorevoli ad evitare le multe, che sono ora previste per il 2025 (…) I produttori di auto stimano che le ammende potrebbero ammontare a circa 15 miliardi di euro». Per eventualmente posticipare le multe sarà necessario una modifica legislativa, sulla base di una proposta della Commissione.
«Siamo entrati in una nuova fase del Patto Verde – prosegue l’uomo politico bavarese –. Vogliamo portare avanti il Patto Verde in modo pragmatico, ma ambizioso (…) Non vogliamo cambiare l’obiettivo del 2035 relativo alle automobili, ma il nostro obiettivo è quello di associare responsabilità ecologica, innovazione tecnologica e business economico. C’è nel mondo politico, anche tra alcuni ecologisti, una crescente consapevolezza di questa necessità».