Bbva-Sabadell, così il Governo può bloccare la fusione (ma non l’offerta ostile)

Il Governo spagnolo può davvero bloccare l’operazione bancaria tra Bbva e Sabadell? Subito dopo il lancio dell’offerta ostile, il ministro dell’Economia Carlos Cuerpo ha detto di essere contrario all’aggregazione «sia nella forma che nella sostanza» aggiungendo che il Governo «avrà l’ultima parola sull’operazione».

Le regole non prevedono che l’esecutivo abbia alcun potere autorizzativo in caso di Opa o Ops, compito che invece spetta – oltre che alla Vigilanza Bce trattandosi di banche dell’Eurozona – ad Authority indipendenti come la Consob spagnola (Cnmv) e le Autorità Antitrust dei Paesi in cui le due banche sono presenti (tra le altre: Spagna, Messico, Turchia, Uk).

Obbligo di approvazione per le fusioni tra banche

Tuttavia il Governo spagnolo ha un potere decisivo in caso di aggregazioni bancarie, che gli deriva da una legge approvata nel 2014 dall’esecutivo di centrodestra quando presidente del consiglio era Mariano Rajoy e ministro dell’Economia Luis de Guindos: l’approvazione delle fusioni tra banche.

Un potere che davvero può risultare decisivo nel caso dell’operazione Bbva-Sabadell perché, anche ipotizzando che l’offerta di scambio abbia successo e vada in porto, in caso di diniego del Governo il Bbva non potrebbe procedere alla successiva fusione con Sabadell. Con la conseguenza di dover rinunciare alle ipotizzate sinergie da 850 milioni di euro annui, che vanificherebbero ogni incremento dell’utile per azione per gli azionisti di Bbva.

Il ruolo del Governo Sanchez è dunque davvero decisivo ai fini del buon esito dell’operazione di aggregazione e sarà rilevante capire quali saranno i suoi orientamenti già prima che si riunisca – entro fine giugno – l’assemblea degli azionisti di Bbva per approvare l’aumento di capitale finalizzato all’emissione di azioni da destinare allo scambio con i soci di Sabadell. Nei giorni scorsi il presidente dell’ex Banco Bilbao Carlos Torres – rispondendo alle domande degli analisti finanziari – si è detto «fiducioso» che alla fine il Governo approverà l’operazione, invitando gli investitori a non prendere come definitive le prese di posizione in arrivo dal mondo della politica in un contesto che finora è stato viziato dalle elezioni in Catalogna (che poi si sono tenute il 12 maggio).

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