Eni: Mef colloca il 2,8% con procedura accelerata. Incasso di circa 1,4 miliardi

Via libera del Mef alla cessione di un 2,8% di Eni. Il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti ha avviato e concluso una procedura accelerata di raccolta ordini per la cessione di 91.965.735 titoli del gruppo guidato da Claudio Descalzi corrispondenti, come detto, a circa il 2,8% del capitale sociale. L’operazione, i cui risultati sono stati diffusi in tarda serata dal ministero, si chiude a un prezzo per azione di 14,855 euro per un ammontare complessivo pari a circa 1,4 miliardi di euro. Il prezzo incorpora uno sconto “record” di 1,7% confrontato con il prezzo di chiusura del titolo Eni registrato il 15 maggio (15,11 euro). A valle dell’operazione, la quota detenuta da Via XX Settembre passa da circa il 4,8% a circa il 2%.

Il consorzio di banche

L’operazione è stata messa in pista attraverso un consorzio di banche costituito da Goldman Sachs International, Jefferies e UBS Europe SE in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, con l’obiettivo di promuovere il collocamento delle azioni presso investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri.

L’impegno del Mef

Nell’ambito dell’operazione il Mef si è impegnato con i joint global coordinators e joint bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni della società per un periodo di 90 giorni senza il consenso degli stessi joint global Coordinators e joint Bookrunners e salvo esenzioni, come da prassi di mercato. Sotto il profilo legale, il deal è stato seguito da White & Case (Europe).

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